E’ ormai studiato che bambini e adolescenti dormono poco e male perché trascorrono molte ore connessi a Play Station e dispositivi elettronici che inducono insonnia.
Secondo i dati della Società italiana pediatrica preventiva e sociale, il 25-40% dei bambini in età scolare non dorme abbastanza restando sotto le 9-10 ore per notte che la National Sleep Foundation ha indicato come ideali nella fascia d’età tra i 6 e i 13 anni.
Dalla ricerca, emerge che il 47% dei bambini di terza elementare dorme meno del necessario, il 10% ha un problema ad addormentarsi e il 32% non vuole andare a dormire la sera.
Uno dei problemi principali è che molti bambini vanno a letto troppo tardi perché restano connessi ai social network fino a tardi con il rischio di insonnia e di sonno agitato.
Cosa provoca il dormire poco ?

Deficit di concentrazione e iperattività

Se no si dorme abbastanza, spiega Pierluigi Innocenti, neurologo e fondatore dell’Associazione Scientifica Italiana per la Ricerca e l’Educazione nella Medicina del Sonno (Assirem), il giorno dopo c’è un deficit di concentrazione, memoria e attenzione che incide negativamente sul rendimento scolastico. Inoltre i ragazzi deprivati di sonno diventano iperattivi con il rischio di sviluppare la sindrome da deficit di attenzione e iperattività.

Disturbi del sonno e sovrappeso

I bambini che dormono poco hanno anche un rischio maggiore di sviluppare disturbi metabolici come diabete e obesità, infatti mentre dormiamo, produciamo un ormone, la leptina, che ci da il senso di sazietà. Se non dormiamo a sufficienza viene prodotto un ormone, la grelina, che aumenta il senso di fame e la preferenza dei cibi ricchi di zucchero, favorendo l’obesità.

Visto la gravità della situazione e la mancanza di un’adeguata informazione sull’importanza del sonno e sulle sue regole, Assirem e il ministero dell’istruzione hanno portato avanti un protocollo di intesa per portare avanti campagne di sensibilizzazione e informazione sull’importanza del sonno e sui corretti stili di vita tra i giovani in età scolare. Come “Sonno …. O son desto…” un concorso per i bambini di età scolare giunto alla seconda edizione. La campagna sarà affiancata da una ricerca sulle abitudine del sonno dei giovani studenti attraverso l’utilizzo di questionari anonimi e degli incontri e webinar per far capire che il sonno è importante e non deve essere considerato tempo perso.

Fonte Repubblica.it